Ceretta idrosolubile fai da te

Questa è stata una delle scoperte che hanno allietato la mia estate. Ho sempre avuto la pelle molto delicata, che si irrita e arrossa molto dopo la depilazione e soggetta a frequenti episodi di follicolite. La situazione è nettamente migliorata da quando uso questo metodo, che non richiede maggiore abilità di quella classica con fornello scalda-cera, spatola e strisce. In più presenta numerosi vantaggi:
  • Essendo idrosolubile, i residui si eliminano con semplice acqua calda; questo significa che le strisce possono essere sciacquate e riutilizzate. Non sarà più necessario sprecare chilometri di plastica per ogni depilazione, oltre al fatto che è possibile ricavare le strisce da vecchi lenzuoli o abiti, così non solo non inquiniamo, ma ricicliamo pure!
  • È abbastanza delicata da essere usata per estirpare i peli in qualsiasi parte del corpo, anzi, devo dire che a me lo strappo fa meno male, soprattutto quando stendo al cera contropelo e strappo nel senso della crescita.
  • È commestibile! Così se non dovesse riuscire bene o il risultato non dovesse essere di vostro gradimento, ve la potete mangiare spalmata sul pane o sul gelato (non sono pazza, leggete gli ingredienti tra qualche riga e capirete...).
Questo metodo di depilazione, noto anche come sugaring, viene dal medio oriente, dove è conosciuto come Sokkar. Il modo corretto di utilizzo sarebbe questo:


Ma dato che io sono un'imbranata convinta, non sono mai riuscita a utilizzarla così, o meglio ci sono riuscita, ma la pallottola di cera perde aderenza e efficacia in pochi strappi, spappolandosi in mano. Quindi, ho deciso di utilizzarla come la classica ceretta a caldo, previo riscaldamento a bagno maria. E il risultato è decisamente soddisfacente.
Questa è la mia personale variazione della ricetta per la ceretta idrosolubile al miele, so che ce ne sono molte in giro per il web ma con questa mi trovo bene. Pur possedendo una bilancia di precisione e un termometro alimentare, non li ho mai utilizzati per la preparazione, la ricetta è semplicissima da realizzare senza bisogno di particolari strumenti.

Ingredienti
4 tazzine da caffè di zucchero bianco semolato
1 tazzina da caffè e mezza di acqua
Due cucchiai di acido citrico (io lo compro qui, mi sembra il più economico e facile da reperire)
Un cucchiaio di miele (facoltativo)

In caso non aveste a disposizione l'acido citrico potete utilizzare del succo di limone, quanto basta per coprire tutto lo zucchero, volendo potete omettere l'acqua o usarne giusto un cucchiaio. Tuttavia mi sembra che con il citrico il tempo di cottura sia inferiore e il risultato della ceretta migliore.

Procedimento
Porre tutti gli ingredienti in una pentola di alluminio, occhio che in cottura tende a debordare quindi usatene una capiente. Mescolare con un cucchiaio in modo che lo zucchero e l'eventuale acido citrico si sciolgano parzialmente, come in una specie di sciroppo. Accendere il fornello, fuoco medio/basso e portare a ebollizione. Quindi abbassare ulteriormente il gas e  procede nella cottura, continuando a mescolare, vi sconsiglio caldamente di abbandonare la pentola al suo destino perché a debordare e glassarvi tutto il piano cottura di mette un attimo, conviene sorvegliarla continuamente e mescolare quando la schiuma minaccia di uscire fuori.  Continuare così fino a quando il liquido non diventa ambrato, la schiuma marroncina e facendo cadere una goccia di cera su un piatto in ceramica e inclinandolo dopo pochi secondi questa rimane compatta non scivola via.
Nella foto sottostante potete vedere l'evoluzione del caramello: la prima goccia a sinistra mostra la consistenza giusta, è ora di toglierlo dal fuoco!

Mmmmh, che profumino di caramelle!

Quando la cera è pronta (il tempo di cottura varia, può andare dai 20 ai 45 minuti) invasettarla in un barattolo di vetro facendo mooolta attenzione, lo zucchero bolle a temperatura molto alta, quindi il rischio di scottarsi è concreto. Attendere quindi qualche ora prima dell'utilizzo.

Come detto prima, io la utilizzo scaldandola a bagno maria con spatola e strisce, come una normale ceretta a caldo. Se volete potete provare a utilizzarla a freddo, con il metodo sokkar del video sopra. O ancora, ho sentito di ragazze che travasano la cera ancora calda nelle ricariche del manipolo scalda-cera esauste (queste per capirci) e le utilizzano con lo scaldino a corrente apposito. Meno ecologico, ma più pratico. Io non ho ancora provato perché non sono mai riuscita a smontare il coperchio di quegli aggeggi infernali. Se mai ci riuscirò, vi farò sapere.

Spero che questa ricetta si utili alle eco-donnine (e anche agli eco-maschietti, perché no?) che passano per questo blog. Fatemi sapere come va se la provate!